Storie sull’emigrazione ligure verso il Sud America se ne conoscono tante, in forma scritta e cantate. Anche dalla Val Polcevera furono moltissimi gli uomini e le famiglie che decisero di partire per cercare fortuna all’estero, in particolare negli Stati Uniti, Australia e Argentina.
Proprio in questo paese un certo Antonio Cambiasso, figlio di emigranti di Serra Riccò, fondò nel 1908 il quartiere di Villa del Parque a Buenos Aires, dividendo l’eredità paterna in lotti su cui costruire case e palazzi. In occasione del centenario di questa fondazione, il Comune di Serra Riccò e Villa del Parque hanno deciso di gemellarsi per ricordare l’avvenimento.
A dieci anni da quella data, su iniziativa dell’Assessore alla Cultura Marco Torre, è stato ideato uno spettacolo originale basato su vere testimonianze di emigranti genovesi e in particolare polceveraschi per raccontare il fenomeno dell’emigrazione ligure alla fine del XIX secolo. Il testo è di Anna Maria Sdraffa, già autrice di diversi testi teatrali e di romanzi gialli per 0111 Edizioni.
«L’idea era di una sceneggiatura che riportasse alla luce le testimonianze scritte di emigranti di Serra Riccò, o di Genova, ma alla fine ho preferito limitarmi a prendere spunto e reinventare, perché spesso le lettere o le cartoline indirizzate a casa erano molto asciutte e dicevano ben poco delle condizioni reali di chi era partito, tipicamente ligure», ci ha detto Anna Maria. «Poi in un certo senso ci si è messo anche il destino, perché conosco il nipote di un Ufficiale di Bordo che prestava servizio sul Giava, uno dei piroscafi che hanno portato molti genovesi verso il “nuovo mondo”, e ho potuto avere accesso ai suoi diari. Poi per una fortunata coincidenza ho trovato anche le testimonianze autentiche del medico di bordo sullo stesso piroscafo, e ho deciso di ambientare a bordo lo spettacolo, anche per un omaggio al mio amico».
Alla fine del mondo, questo è il titolo dell’opera, è composta dai monologhi di cinque personaggi molto diversi tra loro, tre uomini e due donne, che si incontrano a bordo del Giava durante la traversata verso l’Argentina. La nave e l’esperienza comune dell’abbandono della patria in cerca di fortuna farà da fil rouge, ma una volta sbarcati a Buenos Aires ognuno andrà per la sua strada.
Un tema, quello delle migrazioni umane, che richiama moltissimo anche l’attualità.
«I riferimenti ci sono, ma molto soffusi nella cornice dello spettacolo. Nel lungo lavoro di ricerca che ho fatto mi sono imbattuta in tante storie comunque particolari e diverse tra loro, e mi è piaciuta moltissimo l’idea di restituire idealmente una voce ad alcune di queste persone, pur avendo poi lavorato di fantasia. Una storia che ho amato e che ho voluto inserire nello spettacolo, anche se nella realtà partiva dal Meridione e non dalla Liguria, è quella di una giovane donna abbandonata all’altare dal fidanzato, fuggito in Argentina per diventare ricco. La ragazza non ci diede pervinta e sorprendentemente decise a imbarcarsi da sola “all’inseguimento del fidanzato” per obbligarlo a rispettare l’impegno. E a quanto pare ci riuscì! È una storia fuori dal comune perché parliamo della fine dell’Ottocento, è una libertà enorme per una donna se ci pensiamo».
Sarà possibile assistere allo spettacolo realizzato dalla compagnia teatrale Gli amici di Jachy con musica dal vivo (tango, ovviamente, e non solo) e con la regia di Jorma Lagolio, venerdì 9 novembre alle ore 21:00 presso la Sala del Consiglio del Comune di Serra Riccò, in Via A. Medicina 88.
«Speriamo che questa sia la prima di molte rappresentazioni», conclude Anna Maria Sdraffa. «Le migrazioni umane fanno parte del nostro passato, oltre che del nostro presente, ed è giusto ricordarle».
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