A metà settembre era stato dato il primo annuncio dal Comune di Ceranesi via Facebook: a breve la strada di Santa Marta chiuderà. Una notizia che aveva scatenato l’ansia dei cittadini, già alle prese con i disagi del traffico causati dal crollo di Ponte Morandi, e che aveva richiesto un chiarimento su come i lavori non fossero imminenti, ma sarebbero iniziati nel giro di qualche mese.
Ora la data è ufficiale: i lavori inizieranno il 19 novembre, ma le modalità e le tempistiche rimangono ancora da chiarire, poiché si parla di diversi lotti in cui la strada sarebbe stata divisa e su cui si opererà in tempi diversi.
Il primo tratto della SP4, la strada che porta ai Piani di Praglia per intenderci, parte dalla frazione di Santa Marta (dove ha sede anche il Comune) e arriva alla località della Ferriera: un tratto fondamentale non solo per il Ceranesi, ma anche per gli abitanti di Campomorone, che lo utilizzano come via di collegamento più rapida per raggiungere Pontedecimo e da lì muoversi verso il centro città. Considerato che i due Comuni insieme superano i 10.000 abitanti, è facile capire perché la chiusura di questa strada possa preoccupare non poche persone. In aggiunta, bisogna considerare le tante aziende e attività economiche che si trovano su questo territorio, a cominciare proprio da Santa Marta, dove commercianti e abitanti hanno lanciato una raccolta firme per bloccare i lavori. La paura che questi lavori possano avere delle conseguenze nefaste sulle attività è comprensibile, perché la maggior parte dei clienti vengono dalle altre frazioni di Ceranesi e da Campomorone: è difficile pensare che qualcuno sia disposto ad affrontare il traffico fino a Pontedecimo e risalire il torrente dall’altra parte pur di aiutare i commercianti.
Un grave peggioramento del traffico è la questione che più preoccupa la Val Verde: se tutti i mezzi privati dovranno attraversare Campomorone e soprattutto superare il nodo stradale del semaforo del Perdono per entrare a Pontedecimo, che con i suoi tre turni di senso unico alternato crea già quotidianamente ingorghi, per i pendolari e studenti sarà necessario anticipare la sveglia di ore, per raggiungere il centro città nei giusti orari.
A queste perplessità dovrà rispondere venerdì 9 novembre l’amministrazione comunale di Ceranesi: è stata indetta un’assemblea pubblica per dare modo a Cociv, responsabile per la progettazione e la realizzazione del Terzo valico e dei “lavori collaterali”, di spiegare come interverrà sulla SP4. L’incontro si terrà nella palestra della Scuola Fabrizio De André alla Gaiazza alle ore 18:00.
Contrariamente a quanto affermato da alcuni colleghi, i cittadini della Val Verde sono consapevoli di quanto questi lavori siano necessari, sia per le strettoie presenti sul tracciato (la più problematica è quella all’altezza del Molino Moisello, che sarà parzialmente demolito proprio per allargare la strada) in cui spesso si incastrano mezzi pesanti, malgrado il divieto di transito su questo tratto, sia per le diverse frane in movimento e i tanti punti in cui urge un consolidamento. Quello che i cittadini si chiedono, tuttavia, è se non fosse il caso di rimandare ancora l’inizio del cantiere, considerando che le vie “alternative” del Comune di Ceranesi sono state provate dal maltempo degli ultimi giorni: cadute di alberi e di massi, smottamenti, cedimenti, hanno interessato sia la strada di Livellato, sia la “Guidovia”, la strada che collega San Biagio e la Gaiazza, sia la strada che da Lencisa passa da San Carlo da Cese e scende verso Sestri Ponente.
Un aggravamento importante di una viabilità già messa alla prova duramente dal numero di mezzi privati sulle strade locali. Le domande dei cittadini sono ragionevoli: se il traffico sarà paralizzato come è già accaduto per le chiusure temporanee della strada di Santa Marta (l’ultima volta in primavera, per una frana proprio vicino al Molino Moisello), quale qualità di vita attende i cittadini di Campomorone, Ceranesi e Pontedecimo nei prossimi mesi? E di quanti mesi si sta parlando? Le problematiche influiranno anche sul servizio di autoambulanze, con il peggioramento della viabilità?
Sarebbe auspicabile che anche l’amministrazione di Campomorone e il Municipio V Valpolcevera partecipino all’assemblea, poiché i disagi del traffico ricadranno principalmente sul loro territorio, anche per chiedere conto del bypass del ponte della ferrovia, realizzato e lasciato chiuso, che dovrebbe permettere alle autovetture che escono da Campomorone e si dirigono verso Genova di attraversare il torrente Verde ed evitare il semaforo del Perdono.
Nel frattempo, riproponiamo un suggerimento uscito per fare fronte al traffico causato da Ponte Morandi, il car pooling: ciò che i cittadini possono fare, infatti, è attivarsi per muovere il numero minore possibile di mezzi privati sulle strade della Val Verde. Un adattamento non facile e che non è nelle abitudini di molti, ma che potrebbe aiutare sensibilmente a ridurre i tempi di percorrenza da e per Genova.
>>> Vai alla Petizione lanciata dagli abitanti di Santa Marta <<< >>> Leggi di più: Proposte pratiche per ridurre il traffico: car pooling <<<
]]>