Ceranesi, corsa ai meriti per la SP4, ma la via è ancora lunga

Ceranesi, domani si firma la variante ai lavori. I toni entusiastici di Città Metropolitana e della Regione non rassicurano i cittadini, mentre mancano ancora le tempistiche reali dei lavori e le misure a sostegno del tessuto economico.

 

Come si poteva immaginare già da tempo, sembra che anche la SP4 sia diventata campo di battaglia elettorale, almeno per la giunta regionale uscente.

Nelle ultime settimane prima Città Metropolitana e successivamente Regione Liguria, con un comunicato dell’Assessore Giampedrone, hanno rivendicato “la paternità” di aver quadrato i fondi e quindi aver sottoscritto la variante che permetterà di indire finalmente la gara per i lavori alla strada provinciale che attraversa il territorio di Ceranesi, per il tratto chiuso da diciotto mesi e crollato nel torrente verde a fine ottobre.

Queste tempistiche – e la consapevolezza che si è perso quasi un anno intero a cercare un accordo per il solo consolidamento della strada, un lavoro che avrebbe richiesto un intervento ben più breve e meno costoso – dovrebbero già di per sé escludere qualunque tipo di festeggiamento, ma a cui si aggiungono quelle per il cantiere: quattro (più probabilmente) cinque mesi per la gara di appalto, e un intervallo di diciassette mesi per i lavori. A cui andrà aggiunto il tempo necessario per l’altra parte dei lavori rimasti in sospeso. Il cantiere per la SP4 prevedeva tre anni di chiusura per effettuare il progetto previsto, il cui timer non è mai partito per la chiusura anticipata a causa del cedimento che poi ha causato il crollo.

Si parla almeno di altri due anni di chiusura, probabilmente di più.

Ma sorprendono soprattutto i toni entusiastici sul “recupero” dei fondi, tanto esaltato dai due enti, quando già da mesi – da inizio anno – il Comune di Campomorone ha messo sul piatto un milione e mezzo di euro (circa tre quinti della cifra necessaria) e che il resto della somma è stata resa disponibile da Comune di Genova (500.000€), Comune di Ceranesi (270.000€) rinunciando ad altre opere previste nelle “compensazioni” del Terzo Valico e da COCIV (330.000€). L’intervento economico di Città Metropolitana consisterebbe nel calcolo del ribasso richiesto ai partecipanti al bando di gara. Fondi dalla Regione, non pervenuti. E se il Comune di Campomorone e il Comune di Genova hanno rinunciato solo a una parte dei fondi a loro destinati da RFI, bisogna ricordare che a questo punto il Comune di Ceranesi – quello coinvolto direttamente dal crollo, quello più danneggiato – perde così l’unico lavoro previsto sul suo territorio, un consolidamento e allargamento importante della ex-Guidovia, recentemente riaperta dopo alcuni mesi di lavori, poca cosa però rispetto all’intervento che la strada meriterebbe per sostenere in sicurezza un traffico intenso.

Dopo diciotto mesi, più che cercare di raggranellare voti, i rappresentati dei cittadini liguri dovrebbero impegnarsi a rispondere alla popolazione di Ceranesi e Campomorone, per dare delle tempistiche reali di quanto ancora la strada sarà chiusa complessivamente e di quali misure si vogliono proporre per sostenere le attività economiche della zona che da diciotto mesi sono in sofferenza a causa della mancanza di passaggio.

E sorprende che sempre Città Metropolitana abbia annunciato con entusiasmo il termine dei lavori sulla SP52, sempre sul territorio di Ceranesi, per le necessità del traffico dei residenti e delle aziende presenti. Una necessità che evidentemente non è stata percepita con altrettanta urgenza sulla SP4, né per il tratto crollato nel fiume né per la mancata manutenzione del resto della strada, resa evidente dal maltempo di questa domenica (cedimenti sia a monte, tra le frazioni di San Martino di Paravanico e Vigo, oltre alla situazione sempre sotto osservazione tra Santa Marta e Pontedecimo). Maltempo che ha smosso – com’era prevedibile già da mesi – i cubi e il materiale cantieristico crollato nell’alveo del torrente Verde e rimasto lì da ottobre. 

E mentre il Comune di Campomorone lamenta le dimostrazioni di protagonismo degli enti superiori che sembrano sminuire i sacrifici delle istituzioni più vicine ai cittadini, tutto tace dalla giunta di Ceranesi, che si limita a fare da cassa di risonanza al comunicato regionale sulla sua pagina Facebook.

I consiglieri di minoranza di Ceranesi (Pasqualino, lista civica, Altosole, Movimento 5 Stelle, Valcarenghi, PD) hanno pubblicato un comunicato congiunto in cui esprimono la loro costernazione nell’assistere all’assenza di Città Metropolitana e all’appiattimento dell’amministrazione comunale a questo andazzo, quando probabilmente un intervento tempestivo – anche sollecitato con modalità analoghe a quelle adottate a dicembre da Campomorone per la frana SP6, poco ortodosse ma efficaci. Intanto chi gestisce la pagina facebook del Comune di Ceranesi sembra più impegnato a minacciare denunce contro chi, a suo dire, denigra e offende sui social network il suo operato.

A ciascuno le sue priorità. Intanto oggi pomeriggio si terrà un consiglio comunale per “approvare” la variante prima della firma ufficiale di domani mattina, un gesto che appare puramente formale dopo le lamentele sempre di un consigliere di minoranza. 

Articoli Correlati