L’ansia è una condizione naturale comune all’essere umano, di cui spesso si fa esperienza nel momento in cui crediamo di essere esposti ad una minaccia o ad un pericolo più o meno imminente. Ha una funzione adattiva, basti pensare che grazie all’ansia e alla paura l’uomo ha potuto sopravvivere nel corso dei millenni e conservare la specie.
Situazioni ansiogene molto comuni sono l’ansia precedente un colloquio di lavoro, un’interrogazione o una verifica a scuola, ma anche l’ansia per un progetto futuro oppure per una nuova esperienza professionale.
Lo stato ansioso è accompagnato da sintomi a carattere fisiologico, eccone alcuni:
- tachicardia;
- senso di oppressione al petto;
- senso di soffocamento;
- sintomi gastrointestinali quali nausea, vomito, mal di stomaco o dissenteria;
- sensazione di svenimento, vertigini, e disorientamento.
Non tutti sono predisposti all’ansia, e non tutti ne fanno esperienza, questo dipende da molti fattori come ad esempio le esperienze di vita, la vulnerabilità, il temperamento e caratteristiche di personalità. È interessante sottolineare come l’ansia sia generata non dall’evento in sé, ma dai pensieri che riguardano quell’evento, ed è proprio su questi che è possibile lavorare per ridurre progressivamente il livello di ansia.
Ecco un esempio molto semplice che vi farà comprendere meglio questo concetto: entrando in un’aula universitaria sede di esame, potremo notare come alcuni studenti siano molto agitati ed ansiosi di attendere il loro turno all’interrogazione, mentre altri sono comodamente seduti e attendono leggendo una rivista, oppure sono fuori dall’aula a chiacchierare del più e del meno. La situazione è la medesima per ogni studente, quello che cambia è il pensiero che ognuno di essi ha circa l’esame.
I pensieri che possono generare ansia sono la sopravvalutazione del pericolo, e la sottovalutazione delle proprie capacità di fronteggiare la situazione, e quindi un senso di autoefficacia ridotto. Vi è dunque un blocco, per cui ci si ferma al pensiero, senza giungere all’azione e quindi compiere ciò che si era prefisso di fare.
Vediamo ora quali strategie si possono adottare per cominciare ad agire e superare l’ansia.
In conclusione, per gestire al meglio l’ansia è utile:
- chiedersi di cosa si tratta, individuando e prendendo consapevolezza del problema, andando ad indagare cosa stiamo provando in quel preciso momento;
- mettere in dubbio i pensieri disfunzionali, sostituendoli con pensieri positivi e utili al raggiungimento degli obiettivi
- ricorrere ad uno psicologo qualora il problema persistesse e andasse ad compromettere seriamente il benessere globale della persona.
Dott.ssa Veronica Capogreco Psicologa iscritta all’Albo A dell’Ordine degli Psicologi della Liguria, n° 2728Sito Web • Pagina Facebook • Profilo Instagram
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