Che ansia! La Psicologia nel Cassetto #2

La Dottoressa Capogreco torna con la sua rubrica La Psicologia nel cassetto per parlare di una condizione comune a molte persone: l’ansia.

 

L’ansia è una condizione naturale comune all’essere umano, di cui spesso si fa esperienza nel momento in cui crediamo di essere esposti ad una minaccia o ad un pericolo più o meno imminente. Ha una funzione adattiva, basti pensare che grazie all’ansia e alla paura l’uomo ha potuto sopravvivere nel corso dei millenni e conservare la specie.

Situazioni ansiogene molto comuni sono l’ansia precedente un colloquio di lavoro, un’interrogazione o una verifica a scuola, ma anche l’ansia per un progetto futuro oppure per una nuova esperienza professionale.

Lo stato ansioso è accompagnato da sintomi a carattere fisiologico, eccone alcuni:

  • tachicardia;
  • senso di oppressione al petto;
  • senso di soffocamento;
  • sintomi gastrointestinali quali nausea, vomito, mal di stomaco o dissenteria;
  • sensazione di svenimento, vertigini, e disorientamento.

Non tutti sono predisposti all’ansia, e non tutti ne fanno esperienza, questo dipende da molti fattori come ad esempio le esperienze di vita, la vulnerabilità, il temperamento e caratteristiche di personalità. È interessante sottolineare come l’ansia sia generata non dall’evento in sé, ma dai pensieri che riguardano quell’evento, ed è proprio su questi che è possibile lavorare per ridurre progressivamente il livello di ansia.

Ecco un esempio molto semplice che vi farà comprendere meglio questo concetto: entrando in un’aula universitaria sede di esame, potremo notare come alcuni studenti siano molto agitati ed ansiosi di attendere il loro turno all’interrogazione, mentre altri sono comodamente seduti e attendono leggendo una rivista, oppure sono fuori dall’aula a chiacchierare del più e del meno. La situazione è la medesima per ogni studente, quello che cambia è il pensiero che ognuno di essi ha circa l’esame.

I pensieri che possono generare ansia sono la sopravvalutazione del pericolo, e la sottovalutazione delle proprie capacità di fronteggiare la situazione, e quindi un senso di autoefficacia ridotto. Vi è dunque un blocco, per cui ci si ferma al pensiero, senza giungere all’azione e quindi compiere ciò che si era prefisso di fare.

Vediamo ora quali strategie si possono adottare per cominciare ad agire e superare l’ansia.

  • Tecniche di rilassamento. Abbiamo visto che l’ansia provoca sensazioni di malessere fisico, oltre che mentale, coinvolgendo l’apparato circolatorio, e respiratorio. Proprio per questo agire sulla respirazione e dunque sulla regolazione del battito cardiaco è di primaria importanza, per ridurre il circolo vizioso di malessere fisico che si instaura durante lo stato ansioso. Vi sono molte tecniche di rilassamento come la respirazione profonda, il rilassamento muscolare progressivo, ma anche la scrittura, lo yoga, la meditazione.
  • Immaginazione. Sostituire le immagini negative con immagini positive di noi stessi, del nostro valore e della nostra capacità di affrontare determinate situazioni che ci provocano ansia è sicuramente una strategia molto valida, perché ci permette di lavorare sui pensieri negativi che impediscono l’azione. Ad esempio pensare
  • Ripetizione. Una tecnica molto utile in questi casi è immaginare di svolgere l’azione che provoca ansia (es. una gara agonistica, un colloquio di lavoro, un’esibizione davanti al pubblico) con atteggiamento sicuro e ripetere questo pensiero più volte nella propria mente.
  • In conclusione, per gestire al meglio l’ansia è utile:

    • chiedersi di cosa si tratta, individuando e prendendo consapevolezza del problema, andando ad indagare cosa stiamo provando in quel preciso momento;
    • mettere in dubbio i pensieri disfunzionali, sostituendoli con pensieri positivi e utili al raggiungimento degli obiettivi
    • ricorrere ad uno psicologo qualora il problema persistesse e andasse ad compromettere seriamente il benessere globale della persona.

    Dott.ssa Veronica Capogreco Psicologa iscritta all’Albo A dell’Ordine degli Psicologi della Liguria, n° 2728Sito WebPagina FacebookProfilo Instagram

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