Immaginate di avere un ortofrutta, arrivare la mattina presto all’imbocco della strada dove avete la vostra attività col camioncino zeppo di merce deperibile e trovate la strada chiusa. Immaginate che, malgrado vi assicurino che i vostri clienti saranno lasciati passare, al contrario per tutta la giornata il transito sia interdetto se non facendo un lungo giro dell’oca, col vostro negozio pieno di merce che resterà quasi totalmente invenduta. Immaginate di passare ore facendo i calcoli delle perdite e chiedendovi cosa farete di tutta quella merce a fine giornata.
È quanto accaduto al fruttivendolo di Fegino questa mattina, e con lui agli abitanti di Fegino, che hanno avuto un brusco risveglio.
In maniera totalmente incoerente coi piani di cantiere per i lavori sul Rio Fegino, quest’oggi Via Ferri è stata chiusa e resa impercorribile per coloro dovevano raggiungere Borzoli o Corso Perrone. Se a scendere si può passare, chi arriva da Rivarolo deve prendere la rotonda prima di Via Ferri, immettersi su Via 30 Giugno, raggiungere Campi e finalmente buttarsi su Corso Perrone in senso inverso. Un percorso che sulla carta è di pochi minuti, ma che rende un quartiere delicato come Borzoli e Fegino parzialmente isolato.
La chiusura della strada, prevista fino al 21 ottobre, è legata al cantiere della per il raddoppio della roggia sul Rio Fegino, che anche questo ultimo autunno ha dato problemi con allagamenti e fenomeni alluvionali.
Ma questo tipo di intervento non appare e non era previsto in nessun progetto e non ha nulla a che fare con le 8 fasi previste. Scopo del lavoro a fasi avrebbe proprio dovuto evitare di dover chiudere la strada.
il problema sorto recentemente sarebbero alcune tubature trovate nel torrente in una sede diversa da quanto previsto. L’imprevisto ha causato la chiusura totale del cantiere con la conseguente chiusura di Via Ferri.
Questa decisione, presa apparentemente dal Comune di Genova e dai responsabili di quartiere senza coinvolgere il Municipio né gli abitanti, grava enormemente sul traffico, poiché da Rivarolo non è possibile prendere Via Ferri né andare verso Borzoli o verso Corso Persone.
Una situazione inaccettabile il comitato che è al tavolo con le istituzioni da novembre. Il cantiere avrebbe dovuto rimanere fermo fino al 14 settembre, secondo operai interrogati sul posto. Ma a sorpresa residenti e commercianti hanno trovato questa mattina il cantiere e la strada chiusi.
Preoccupano soprattutto le attività commerciali, già in faticosa ripresa dopo il lockdown, i cui clienti oggi non sono stati lasciati transitare e dalle alluvioni precedenti.
Fegino e Borzoli sono un tessuto economico e sociale molto fragile.
L’altro punto di domanda sono le scuole. Gli autobus possono transitare, ma cosa faranno tutti quei genitori soprattutto della scuola primaria se non potranno raggiungere il plesso scolastico coi mezzi privati?
Inoltre, si creano i soliti effetti domino tipici della viabilità polceverasca: a fronte della chiusura, oggi Via Sant’Ambrogio di Fegino, che sarebbe carrabile solo per i residenti, è stata presa d’assalto. Una strada che è poco più di una crosa, che non può sostenere un traffico in doppio senso continuo, e che è stata completamente paralizzata.
«Ci abbiamo messo tutta la buona volontà possibile, abbiamo cercato di capire e arrivare a tutelare quei pochi negozi che abbiamo ancora qui. Adesso qualcuno dovrà rispondere di questa decisione unilaterale e insensata», ci ha detto Antonella Marras, presidente del comitato spontaneo Borzoli-Fegino. «Anche raggiungere le poste, che già continuano con l’orario ridotto da covid anche dopo l’estate (solo tre mattine di apertura), diventa un’impresa. Il quartiere tra le esalazioni di idrocarburi e i cantieri rischia davvero di morire».