Consiglio congiunto di tre Municipi genovesi

Insieme per avere più peso nei tavoli di discussione: tre Municipi coinvolti nell’emergenza del Ponte Morandi si riuniscono per agire all’unisono

Collaborare e unirsi per avere più peso ai tavoli con i rappresentanti degli enti più grandi e più centrali.

È la proposta di tre Municipi genovesi, che mercoledì 3 ottobre hanno svolto un consiglio congiunto per valutare, migliorare e approvare un documento di richieste condivise per affrontare al meglio lo stato di emergenza dettato dal crollo di Ponte Morandi.

I consigli del Municipio V Valpolcevera, del Municipio VI Medio Ponente e del Municipio VII Ponente si sono trovati al Teatro Verdi con questo scopo, in un incontro con punti positivi e altri meno.

Il grosso scoglio, ancora una volta, è la partecipazione popolare: se consideriamo che i tre Municipi in questione contano all’incirca 180.000 abitanti ( quasi un terzo dell’intera popolazione genovese, secondo l’ultimo censimento), la presenza di poco più di un centinaio di persone, quasi tutte già parte di un comitato o di un gruppo specifico determinato a salvaguardare i propri interessi specifici, non è un dato molto incoraggiante. Probabilmente anche l’orario del consiglio nel primo pomeriggio non ha giocato a favore dell’affluenza.

Anche l’invito dei tre presidenti di Municipio – lasciare fuori le polemiche e i toni da campagna elettorale per concentrarsi su proposte pratiche e realistiche – stenta a essere raccolto: già dal primo intervento del consigliere Versace – Lista Crivello, Municipio V – che richiama il disastro del ponte (come se ci fosse bisogno di riassumere le puntate precedenti) e invita a fare qualcosa… senza però presentare migliorie al documento già confezionato o idee nuove, segna il tono della discussione.

La polemica politica prosegue su due livelli: da un lato la situazione locale, con la discussione sulle assenze all’incontro da parte del Municipio II Centro Ovest e della giunta comunale, dall’altro il confronto con il governo e con il decreto, che viene messo in discussione più e più volte, portando poi alcuni esponenti del Movimento Cinque Stelle a sentirsi in dovere di difendere l’operato dei colleghi a Roma anche con toni molto polemici, innescando anche un momento di lite con alcuni consiglieri del Municipio VII che avevano parlato in precedenza.

Concentriamoci sui nomi mancanti della rappresentanza locale. Il consiglio congiunto avrebbe dovuto unire i quattro Municipi che più sono stati colpiti dal crollo di Ponte Morandi, ma uno dei protagonisti dell’emergenza si è sfilato negli ultimi giorni dopo diverse settimane di collaborazione per trovare una data che andasse bene a tutti. L’assenza del Municipio II Centro Ovest tiene banco a lungo, anche e soprattutto per le motivazioni ufficiali che il presidente Renato Falcidia ha dato, ossia l’esito negativo della votazione con i vari capigruppo delle varie rappresentanze elette. Quegli stessi capigruppo dell’opposizione, tuttavia, erano presenti all’evento per spiegare come la decisione sia stata unilaterale da parte della giunta di Municipio, probabilmente anche per il diverso colore politico rispetto agli altri tre presidenti chiamati in causa.

La polemica è degenerata anche con recriminazioni su quanto fatto per la gestione dell’emergenza del Ponte (Via Porro infatti da un punto di vista amministrativo fa parte del Centro Ovest) con toni piuttosto accesi tra i capigruppo del Municipio II, che hanno risposto durantamente all’accusa di alcuni colleghi del Municipio V di non aver fatto molto per i loro cittadini nelle ore immediate al crollo del ponte.

Ma ben più grave è stata l’assenza della giunta comunale. Se non si poteva pretendere la presenza del Sindaco Marco Bucci (che nel frattempo è stato nominato commissario straordinario per l’emergenza) ci si poteva però aspettare che in vece sua gli assessori partecipassero e ricevessero le richieste dei Municipi per farle avere a chi di dovere, realizzando la catena politica partecipata in cui l’ente sul territorio farebbe da tramite tra popolazione e giunta centrale tanto decantata a parole nelle ultime settimane.

Il lato positivo dell’incontro si è concretizzato nello spazio dedicato ai cittadini, seppur pochi, di commentare la prima parte del consiglio congiunto e di portare all’attenzione dei tre enti le richieste di gruppi di cittadini specifici. La partecipazione più alta è stata fatta registrare dai vari gruppi di Borzoli, che da quasi due mesi ormai devono convivere con un traffico insostenibile.

Come positivo possiamo riportare che, con poche correzioni per risultati sul territorio già ottenuto, il documento sia stato approvato con una larghissima maggioranza e che sia stato poi inoltrato a chi di dovere.

Continuiamo a chiederci se un evento del genere non potrebbe offrire più copertura da parte dei media e più autorevolezza anche ai Cinque Comuni dell’Alta Val Polcevera. Se per ora i sindaci si sono mossi insieme firmando lettere e richieste, potrebbe essere interessante offrire un consiglio congiunto con tutte le forze politiche in rappresentanza di un territorio che viene poco nominato parlando dell’emergenza del Ponte Morandi e per il quale le misure straordinarie prese sono state abbastanza contenute per il momento. 

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