In vista delle imminenti elezioni regionali, gli Stati generali della Cultura in Val Polcevera hanno organizzato un incontro pubblico con alcuni dei candidati originari o che risiedono in valle.
L’incontro che si è tenuto lunedì sera al castello di San Cipriano. Malgrado il clima non proprio confortevole, è stata un’occasione positiva di confronto e dibattito moderato da Gilberto Volpara. Presenti anche rappresentanti dei Comuni (Ceranesi, Mignanego, Serra Riccò) a porre domande ai candidati.
Sono intervenuti:
- Rosario Amico, precedente Sindaco di Serra Riccò, in lista con Aristide Massardo – Italia Viva-+Europa-PSI-PVU
- Marika Cassimatis, candidata a presidente di Regione con la lista Base Costituzionale
- Armando Sanna, Sindaco di Sant’Olcese, in lista PD e in coalizione per Ferruccio Sansa Presidente
- Marco De Ferrari, in lista con Il Buonsenso
- Daniele Bonuso, in lista con Liguria Popolare-Forza Italia per Giovanni Toti Presidente
Ci si potrebbe chiedere perché favorire un “candidato di vallata”
Un tema su cui tutti e cinque hanno concordato è come l’avere un rappresentante di valle in maggioranza regionale può essere una spinta importante sia per le questioni specifiche della Val Polcevera che per le tematiche che affliggono tutto l’entroterra.
Se Bonuso ha infatti difeso l’operato dei primi cinque anni di Giovanni Toti come Presidente di Regione (pur riconoscendo che si potrebbe comunque fare di più), gli altri hanno calcato la mano su come la giunta uscente sia stata molto “mare-centrica” e meno attenta alle questioni delle zone non costiere.
I temi sono stati caldi: dal dissesto idrogeologico alla progettazione europea, alla sanità, fino alle infrastrutture.
La Val Polcevera è sicuramente un territorio complesso, che ha vissuto – come ha ricordato Volpara – la lama a doppio taglio del Ponte Morandi. Se le vicende degli ultimi due anni hanno acceso una luce sulla zona bassa della valle, dove è avvenuta la tragedia, dall’altro ha reso ancora più isolati i 5 Comuni. Il territorio dell’Alta Valle spesso fatica perfino a sentir riconoscere i danni subiti, pur se indirettamente (traffico, problemi sulle vie secondarie, mancanza o carenza di servizi ecc…).
Alcuni dei temi sono già sentiti, come l’Ospedale Gallino, che continua a essere depotenziato per l’emergenza sanitaria e che non usufruì di implementazioni neanche all’alba del 14 agosto 2018 (come anche noi denunciammo). E calda è stata anche la questione della Gronda, che da alcuni è vista come un’opera irrinunciabile (Bonuso e Amico), da altri come un cantiere lungo e inutile (De Ferrari e Cassimatis).
Posizioni diverse, spesso anche lontane, che rendono bene l’idea delle varie proposte politiche per la nostra regione.