Giù le mani da Villa Serra!

Le amministrazioni dell’Alta Val Polcevera e del Municipio V rispondono al Comune di Genova

Lanciano l’allarme in coro il Comune di Sant’Olcese, il Municipio V Valpolcevera e il Comune di Serra Riccò.

Il caso è esploso alcuni giorni fa con una lettera firmata dagli assessori Campora e Piciocchi e ricevuta dai due Comuni dell’Alta Valle. Il documento impone la liquidazione del Consorzio Villa Serra e l’affidamento del complesso immobiliare in gestione ai privati. 

Un atto di forza unilaterale, ribadisce la giunta di Sant’Olcese, con motivazioni irricevibili. Garantire l’obiettivo comune, si legge, in un momento particolarmente difficile, di “un’ottimale valorizzazione e fruizione pubblica del compendio di Villa Serra, garantendo la fruizione pubblica e la programmazione ed il controllo da parte dei Comuni”. 

Lo scopo sarebbe anche ottimo, ma perché, ci si domanda, sarebbe raggiungibile solo passando la gestione ai privati?

E perché questa iniziativa, quando, ricordano sempre da Sant’Olcese, solo nel 2018 il Sindaco Bucci s’impegnò a battersi per la gratuità dell’ingresso al parco. A soli due anni di distanza, questo stravolgimento di parere lascia a molti l’amaro in bocca.

I Comuni di Genova, Sant’Olcese e Serra Riccò acquista il complesso di Villa Serra nel 1982. È una proprietà pubblica sulla quale, tramite il Consorzio, si sono fatti investimenti importantissimi, che l’hanno portato ad essere un vero fiore all’occhiello della Valpolcevera.

Una proprietà pubblica gestita da un Consorzio pubblico, al quale il Comune di Sant’Olcese eroga ogni anno 50mila euro per la gestione corrente e circa 15mila per le spese di investimento. 

«Oltre al fastidio che si prova per l’ennesima opera di affossamento della Val Polcevera, anziché di riqualificazione», ci ha detto Federico Romeo, «questa operazione dovrebbe mettere in allarme non solo i cittadini della Valle, ma tutti i genovesi. Se la Giunta apre alle privatizzazioni, infatti, Villa Serra sarà solo la prima. I parchi di Genova sono un prezioso patrimonio pubblico e tale deve rimanere. Portare avanti l’idea che solo la gestione privata possa portare risultati positivi è demoralizzante».

Anche il Comune di Serra Riccò si espone bocciando categoricamente questa iniziativa unilaterale.

«Da sempre sin dalla sua costituzione il Comune di Serra Riccò si è impegnato fattivamente per la promozione e la valorizzazione del Parco e del complesso immobiliare. Uno scrigno di straordinario valore, che dopo anni di totale abbandono è stato aperto e riconsegnato non solo ai cittadini dei nostri comuni, ma ha allargato i confini amministrativi consentendo a decine e decine di migliaia di persone di godere di una bellezza paesaggistica, ambientale ed architettonica di impareggiabile valore», scrive la Sindaca Angela Negri.

«La gestione del Consorzio in questi anni è stata via via sempre più faticosa a causa della continua contrazione dei finanziamenti pubblici, ma nonostante ciò si è risusciti in modo virtuoso con efficienza ed efficacia a garantire la fruizione del sito ai cittadini. Possiamo affermare che la gestione di Villa Serra è la dimostrazione che con competenza e passione anche il pubblico può funzionare e offrire buoni servizi ai cittadini. Se è pur vero che ad oggi il Consorzio presenta gravi problemi amministrativi e di gestione, è altrettanto vero che su questo si possono attuale correttivi per migliorare la situazione».

Certo, Villa Serra e il Consorzio necessitano di ringiovanire l’apparato dirigente.

È necessario creare un’offerta culturale che richiami pubblico da Genova e da fuori, come si era tentato con i festival musicali una decina d’anni fa. La splendida struttura nel parco per concerti meriterebbe una maggiore valorizzazione. In passato è stata usata per concerti che oggi sono stati spostati all’Arena del Mare, ma potrebbe essere un elemento di richiamo.

La villa rimane una location molto amata per i matrimoni, a dimostrazione di quanto questo spazio sia non solo multifunzionale. Tra i programmi della Giunta di Sant’Olcese c’era la creazione di una biblioteca specialistica ambientale, progetto ancora sulla carta dopo i tragici eventi del 2018.

Servono anche competenze diverse, professionalità nel marketing turistico e non solo che rendano Villa Serra appetibile, interessante e… facile da trovare. Gli strumenti informatici sono una delle carenze della Villa, che potrebbe attrarre molto più pubblico e aprire di più a convegni. Ricordiamo che nella Villa c’è anche un auditorium, che potrebbe richiamare aziende ed eventi.

Tante anime in un solo complesso dunque, che richiedono una maggiore valorizzazione. Togliendosi forse anche la “sudditanza” psicologica che è un po’ tipica della zona. La Val Polcevera non è di richiamo come i Parchi di Nervi o Villa Pallavicini, eppure potrebbe diventare un polo culturale di tutto rispetto.

Le tre amministrazioni promettono battaglia nelle opportune sedi e chiedono l’apertura di un tavolo tecnico.

La richiesta è il confronto tra Comuni, con un’apertura a proposte alternative che facciano crescere la Villa. Se Sant’Olcese tiene una posizione più intransigente mentre Serra Riccò apre più a forme “intermedie”, il punto comune è uno. La gestione della Villa deve rimanere pubblica.

Intanto sui social si rumoreggia e si lancia un hashtag: #giùlemanidavillaserra

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