Tanti genitori a un certo punto si chiedono come appassionare il bambino alla lettura in previsione della scuola. I libri da leggere dati per compito, per alcuni un divertimento, per molti una tortura, in un Paese che ha un tasso di forti lettori (ossia persone dai sei anni in su che abbiano letto almeno un libro al mese durante l’anno esclusi quelli per obbligo scolastico o professionale) sempre basso – nel 2017 secondo i dati da poco pubblicati dall’ISTAT si fermano al 41%. Solo quattro persone su dieci in Italia hanno letto almeno dodici libri in un anno, un dato abbastanza sconsolante.
E se la Liguria si attesta relativamente bene, nella media nazionale (49,1%, la prima Regione a statuto ordinario dopo le due province autonome del Trentino-Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia), la preoccupazione di come agganciare le nuove generazioni a questa passione, perché non sia solo un obbligo scolastico portato a termine malvolentieri, rimane.
Un progetto a livello nazionale molto interessante è Nati per Leggere, che si propone di creare una rete tra pediatri, educatori, volontari, librai, bibliotecari e altri operatori per promuovere la lettura a voce alta ai bambini fin dalla nascita (se non prima). La lettura condivisa tra adulto e bambino è infatti uno strumento molto potente e coinvolgente, che aiuta a rafforzare il rapporto tra genitore e figlio e che offre molti strumenti cognitivi al piccolo ben prima che questo abbia raggiunto l’età per imparare a leggere.
Gli studi dimostrano che il bambino che riceve letture quotidianamente sviluppa un vocabolario più ricco, ha più immaginazione, si esprime meglio e… Ha familiarità con i libri e con la lettura. Quando avrà raggiunto l’età scolare e dovrà confrontarsi con la lettura, avrà più consapevolezza e familiarità con l’attività, farà meno fatica. Avere attitudine all’ascolto inoltre permette di comprendere meglio il testo che si ha di fronte e permette di affrontare i compiti con meno fatica.
Ma al di là dell’aiuto in preparazione, leggere a voce alta è una attività molto piacevole e stimolante per i genitori (o i nonni) da condividere con i bambini. La voce di un adulto può essere molto più magica di un qualunque dispositivo elettronico, e può aiutare il bambino con la capacità di attenzione e con l’immaginazione. È rassicurante, è confortante, e crea un legame solido con il piccolo. È difficile pensare a qualcosa di più bello di un bimbo che, guidato dalla voce di un genitore, si crea un suo mondo fantastico e impara a sognare ad occhi aperti.
Inoltre, questa è un’attività alla portata di tutti: non è importante il livello di scolarizzazione del genitore, ma solo essere disposti a provare, trovare il tempo per un momento di calma da condividere, scegliendo i libri giusti, adatti per l’età del bimbo, e divertirsi insieme. Insieme all’esempio diretto, ossia crescere vedendo i propri adulti di riferimento con dei libri in mano, la lettura condivisa è lo strumento più consigliato per invogliare i bambini alla lettura.
Sul territorio della Val Polcevera ci sono diversi presidi che sono a disposizione di genitori, nonni ed educatori per parlare di come iniziare questa attività con i propri bambini, chiedere suggerimento sui titoli o dove trovare degli spazi a misura di bimbo 0-3 anni. Come alla Biblioteca Balbi di Campomorone, dove è stato creato un “angolo morbido” dove ci si può accomodare comodamente con i più piccoli e fare esperienza di lettura. La libreria di Pontedecimo, Libro Più, è una libreria NpL: la proprietaria ha seguito i corsi e propone una ricca selezione dei titoli Nati per Leggere nel suo negozio.
Ma se volete provare, da mercoledì 16 gennaio alle 17:00 ripartono gli incontri settimanali con i volontari Nati per Leggere, sempre a Pontedecimo alla Casa della Beata Chiara. L’appuntamento, creato all’interno del progetto Un Villaggio per Crescere, è gratuito e non vincolante, e offre l’occasione per confrontarsi sulla lettura condivisa e di creare uno spazio per genitori e nonni per leggere ai propri bambini.
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