Oltre cinquant’anni di ricerca, selezione e collezionismo. «Una vera e propria malattia», la chiama Battistina Dellepiane ridendo.
Prima di essere librai, Battistina Dellepiane e suo marito, Paolo “Franco” Grone avevano un’attività avviata da antiquariato, specializzati in mobili e quadri, e pur avendo chiuso da tempo il negozio la passione è rimasta, così come la collezione d’arte che i due hanno messo insieme negli anni.
Per la prima volta, i due negozianti espongono al pubblico parte della selezione di quadri che hanno creato nel tempo, ventisette tele che coprono l’arte genovese dal XVI al XIX secolo, nella sala mostre al piano inferiore della libreria: tra le firme riconoscibili, sarà possibile ammirare opere di Grechetto, Domenico Piola, Domenico Fiasella e molti altri.
L’occasione è un evento benefico per AIRC, di cui Battistina è volontaria e sostenitrice: le oblazioni a offerta libera raccolte saranno devolute per istituire una Borsa di Studio a nome de “Le Falchette di AIRC”, a sostegno della ricerca sul cancro, in occasione dei Giorni della Ricerca. Le “Falchette”, un equipaggio velistico tutto al femminile capitanato dalla navigatrice oceanica e scrittrice Lucia Pozzo, sono nate nel 2017 e con le loro partecipazioni a regate ed eventi promuovono l’operato dell’Associazione.
La mostra verrà inaugurata venerdì 9 novembre alle ore 17,30, dopo di che sarà visitabile fino al 30 novembre con le seguenti modalità:
- dal lunedì al sabato dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:30 alle 20:00
- domenica su appuntamento
È prevista anche la possibilità di visita per le scolaresche di ogni ordine e grado, previa prenotazione, con Paolo Grone che è disponibile a parlare delle tecniche di restauro delle tele e a spiegare i diversi artisti e correnti pittoriche esposte nella bella cornice della libreria.
«È un evento anche un po’ provocatorio», aggiunge Battistina, «perché vogliamo sfatare il falso mito che arte e cultura funzionino solo in centro città. Anche in Val Polcevera una mostra del genere può e deve trovare casa, e siamo molto felici di avere finalmente gli spazi per organizzarla. Libro Più vuole essere un presidio culturale in vallata, perché ora più che mai, dopo un evento tragico come quello di Ponte Morandi, dobbiamo mostrare che questo territorio non è un “dormitorio”, non è un luogo morto, al contrario. Nel municipio e nei Cinque Comuni ci sono tante associazioni e iniziative culturale che meriterebbero più risalto, c’è volontà di coltivare uno spazio abitato e vivo, non semplicemente dei quartieri a cui tornare, dei non-luoghi».
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