L’Ospedale Gallino è tornato argomento di discussione in Consiglio Regionale martedì 16 ottobre, con un’interrogazione del Consigliere Regionale Lunardon (n. 978) a chiedere cosa sarà di uno dei reparti che oggi sono diventati il fulcro e l’eccellenza di questo piccolo polo sanitario dalla storia travagliata. Lanciato nel 2012, infatti, l’ambulatorio di malattie rare immunologiche ed ematologiche attende da tempo di sapere il suo destino, poiché il medico responsabile, il Dottor Edoardo Rossi, ha intenzione di andare a breve in pensione.
Ripercorriamo la storia di questa struttura: il Dott. Rossi, allievo di Alberto Marmont e noto specialista di malattie rare, immunologiche e oncoematologiche, decide di lasciare il suo incarico presso l’Ospedale San Martino perché ormai il lavoro è troppo gravoso per la sua persona. I suoi piani tuttavia vengono “stravolti” da Piero Randazzo, che gli propone di creare un nuovo ambulatorio a Pontedecimo, più piccolo e più semplice da gestire, per attivare dei nuovi servizi che possano evitare la chiusura del Gallino che rientra nel piano di razionalizzazione sanitaria deciso dal Governo Monti.
L’idea trova l’appoggio di Corrado Bedogni, all’epoca direttore generale dell’ASL3, e della Commissione sanità della Regione, e nel luglio 2012 viene decisa l’apertura di un centro immunologico e oncoematologico a Pontedecimo. Rossi aderisce al progetto anche per garantire la continuità di cura a pazienti che già seguiva presso il San Martino. In contemporanea, sempre per lo stesso motivo, l’Università degli Studi di gli offre un posto da professore associato per seguire una nuova struttura chiamata Lupus Clinic presso l’ospedale universitario, che si occupa di oltre 350 persone con questa malattia autoimmune.
«Inizialmente, la nuova routine prevedeva che io fossi presente due giorni a settimana qui a Pontedecimo e due giorni alla Lupus Clinic al San Martino. Siccome una delle mie passioni nella professione sono sempre state le malattie rare e immunologiche, ho chiesto alla ASL che l’ambulatorio del Gallino potesse essere riconosciuto anche per questa specialità, e ho ricevuto risposta positiva. È stata una conseguenza “naturale”, visto che qui era già operativo il centro di immunologia clinica, ed è un presidio molto importante: le malattie rare sono cresciute in modo esponenziale negli ultimi anni, come i pazienti con il lupus e i pazienti che soffrono di malattie oncoematologiche. Con il mio collega, il Dottor Mauro Spriano, stiamo attualmente seguendo più di 3.500 pazienti, la maggioranza dei quali sono ontoematologici, poi ci sono gli ematologici puri e quelli affetti da malattie rare, ossia quelle malattie che registrano un’incidenza inferiore a 5 casi ogni 10.000 persone».
I dati a luglio 2018: il Dottor Rossi ha in cura 2.221 pazienti, più i 1.500 seguiti da Spriano, e circa il 30% di queste persone viene a Pontedecimo da fuori Genova. Nello specifico, al Gallino ricevono le cure sotto la supervisione di Rossi:
- 222 pazienti affetti da malattie rare, di cui solo tra gennaio 2018 e luglio 2018 nuovi 28 casi;
- 631 pazienti con malattie oncoematologiche, ossia linfomi di Hodgkin e non-Hodgkin, mielomi;
- 639 pazienti con malattie immunologiche, tra cui 90 affetti da lupus e 231 con connettivite indifferenziata;
- 524 pazienti ematologici non oncologici;
- 135 pazienti affetti da patologie non strettamente collegate alle specificità dell’ambulatorio;
- 60 pazienti oncologici non ematologici.
«Devo anche segnalare che all’Ospedale San Martino c’è un’ottima struttura per l’oncoematologia», spiega ancora Rossi, «ma mancava una integrazione con le malattie rare e l’immunologia clinica, poiché i centri sono molto pochi e vi sono troppi pazienti per queste malattie rare, tanto che molti vanno a curarsi fuori Liguria a carico del nostro sistema sanitario regionale. Pertanto, questa compresenza qui a Pontedecimo è una eccellenza locale che permette di seguire molti pazienti senza mandarli in Lombardia con un notevole risparmio per la Regione Liguria, per fare un esempio».
Con questi numeri, chiaramente il ritmo di lavoro è aumentato notevolmente negli ultimi anni, al punto che il medico responsabile ha notificato da tempo le sue dimissioni ai dirigenti della ASL3 e all’Assessore Viale.
«Il lavoro che si porta avanti qui rende l’Ospedale Gallino un’eccellenza della ASL3 e della Sanità ligure, come ben due volte ha riconosciuto il Consiglio Regionale all’unanimità con un ordine del giorno firmato da tutti i gruppi. Dispiace che questi riconoscimenti tuttavia non sono seguiti dai fatti, soprattutto dal momento in cui ho deciso di fermarmi. Non è una decisione che prendo a cuor leggero, ma quando abbiamo inaugurato l’ambulatorio seguivo dieci pazienti due volte alla settimana, un carico di lavoro che riuscivo a sostenere con facilità. Nei mesi di luglio e agosto di quest’anno, io ho visto 200 pazienti due volte la settimana, ma la mia età e anche la mia salute non mi permettono più di andare avanti così. Stavo andando in pensione nel 2012, lo ricordo, e tuttavia ho continuato a lavorare perché credevo nella bontà di questo progetto. Mi è stato suggerito di vedere meno pazienti, di fare orari più elastici, ma io in coscienza non me la sento. Quando ho dato le dimissioni, l’unico che mi ha contattato è stato il Commissario Straordinario della ASL3, Walter Locatelli, che mi ha detto che non aveva senso parlare di pensione per me, che se ne sarebbe parlato tra dieci anni. Io sono arrivato al mio limite: per il bene dei pazienti, chiedo di potermi dimettere, di andare in pensione serenamente, sapendo chi verrà a sostituirmi e in che tempi, anche e soprattutto per dare risposte e sicurezze ai malati. Come posso aprire le prenotazioni per i consulti per il prossimo anno, se non ho informazioni da comunicare con certezza a questi pazienti, se non posso dire loro chi li curerà l’anno prossimo?»
La domanda è stata posta all’Assessore Viale dal Consigliere Lunardon (PD) e, dopo una prima risposta in aula quasi preoccupante – si faceva riferimento esclusivamente agli altri ambulatori presenti sul territorio ligure, in particolare al San Martino, dove però non vengono trattate le malattie rare, senza un riferimento diretto all’ospedale di Pontedecimo – ASL3 ha diramato un comunicato stampa in cui si chiarificava che non solo l’eccellenza del Gallino è tenuta in gran considerazione in Regione Liguria e dal sistema sanitario, ma che si garantisce la sostituzione del Dott. Rossi nei tempi previsti in modo da non interrompere le prestazioni offerte negli ambulatori di sua competenza.
Per quanto la rassicurazione sia stata positiva, tuttavia, si continua a registrare una certa lentezza, se non reticenza, nel chiarire quali sono i potenziamenti previsti per l’Ospedale Gallino di cui si parla già dalla prima settimana dopo il crollo di Ponte Morandi, o quale sia il piano per la sanità in vallata nel medio e lungo periodo. Lunedì 8 ottobre alla delegazione di residenti, imprenditori e rappresentanti di altre categorie che ha incontrato le autorità, nel corso della manifestazione per la Val Polcevera, il Presidente della Regione Giovanni Toti ha ribadito che il progetto su cui si concentreranno sforzi e fondi sarà l’Ospedale degli Erzelli, per cui non ci sarebbe ragione di potenziare il polo di Pontedecimo. Una risposta che spiazza, considerando che i lavori per il polo sanitario degli Erzelli sono ancora ai blocchi di partenza e che per i cittadini della Val Polcevera fino alla ricostruzione del ponte autostradale continuerà a essere problematico raggiungere questa sede.
Siamo tornati a trovare nel frattempo Piero Randazzo per un commento sulla difficoltà ad avere risposte chiare sulla sanità in vallata. Ci ha accolto con una notizia interessante: «Ho scritto a tutte le forze politiche in Consiglio regionale chiedendo che una seduta della II Commissione – Salute e sicurezza sociale – si tenga al Gallino per affrontare il tema della sanità in Val Polcevera coinvolgendo anche gli enti locali che gravitano intorno a questo polo ospedaliero. La richiesta è stata sottoscritta e presentata in una lettera firmata dai gruppi PD (e Raffaella Paita, oggi deputata) e Rete a Sinistra / LiberaMente Liguria, che hanno firmato una lettera ufficiale richiedendo una seduta a Pontedecimo con l’audizione anche dei Sindaci dei Cinque Comuni e del Presidente del Municipio V. La proposta è stata accolta, aspettiamo di conoscere la data di convocazione della Commissione».
Nei prossimi giorni parleremo con le istituzioni chiamate a decidere sulla vicenda per capire quale sarà il prossimo futuro dell’Ospedale Gallino.
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