Tra pochi giorni la Strada Provinciale 4 dei Piani di Praglia inizierà ad essere interessata da lavori di adeguamento. Per quanto resterà chiusa? Le tempistiche sono ancora incerte: inizialmente si parlava di otto mesi, ma le opposizioni del Comune di Ceranesi non la pensano allo stesso modo e parlano di più di due anni.
Venerdì 9 novembre l’amministrazione comunale di Ceranesi ha organizzato un’assemblea pubblica in località Gaiazza per dare modo a Co.civ., consorzio che si occuperà dei lavori e che lo scorso anno ha visto finire agli arresti i propri vertici per corruzione, concussione e turbativa d’asta per questioni legate al terzo valico, di spiegare gli interventi.
Sulla vicenda si è espresso Gerardo Altosole, portavoce del Movimento 5 Stelle nel Comune di Ceranesi: «Il vero problema è che da parecchi anni sul nostro territorio sono sparite le amministrazioni comunali. All’assemblea si è arrivati ad accusare, come causa dei problemi che potrebbero sorgere con la chiusura della SP, un comitato di quartiere della frazione Santa Marta».
La domanda sorge spontanea: perchè non ha fatto notare tutto ciò durante l’assemblea pubblica? «Semplice: perchè i cittadini sono stati invitati dalla Sindaco senza aver comunicato ai consiglieri di minoranza né l’idea di un incontro pubblico né l’iniziativa. Non avrei fatto altro che ricordare ai presenti ciò che ripeto ad ogni consiglio comunale: la Giunta non considera la minoranza».
Come detto qualcuno ha addirittura accusato un comitato di quartiere di essere responsabile dei disagi voluti da altri. Anche su questo Altosole vuole dire la sua: «Comportamento tipico di chi ha governato e governa presentando liste di fantasia e non si presenta mai agli elettori con i simboli del partito a cui aderisce, come accade con i Sindaci dei Comuni vicini al nostro».
Giovedì 15 novembre la SP4 è stata chiusa a causa di una frana e abbiamo avuto un assaggio di ciò che potrebbe accadere, con la Valverde paralizzata dal traffico e lunghe code fin sul ponte della Ferriera. Il responsabile della protezione civile Gianluca Lagostena ha risposto piccato ai cittadini che si lamentavano su Facebook. «Gli ho parlato, gli ho chiesto perchè nei nostri comuni la protezione civile sia sempre all’opera. Lui si occupa di operatività, nelle emergenze cercano di mandare volontari», continua Altosole. «Le anomalie a Ceranesi sono diventate la normalità, ma se l’ultima frana fosse accaduta in pieno giorno anziché in tarda serata e avesse causato danni a qualcuno come spiegheremmo l’accaduto?».
Quello del dissesto idrogeologico è uno dei tanti temi che riguardano i cinque comuni, ma non c’è solo questo: a breve si inizierà con la raccolta differenziata: «Io credo che i cittadini dei cinque comuni abbiano bisogno di comuni che riacquistino dignità e pari livello degli altri enti. Ad esempio vedremo cosa succederà con il nuovo sistema di raccolta dei rifiuti. L’unica certezza è per l’azienda che ha vinto l’appalto, che potrà presentare in bilancio prospettive di entrate per almeno cinque anni in altri territori fuori il Comune di Genova. Ma ai cittadini cosa porterà questa gestione?».
Il consigliere sottolinea tante cose che secondo lui non funzionano e ci fornisce l’assist per un’altra domanda: l’anno prossimo Campomorone, Mignanego, Serra Riccò e Sant’Olcese andranno al voto. Il Movimento 5 Stelle scenderà in campo per tentare di cambiare le cose?
Si parte dal passato: «A Ceranesi nel 2017 una lista si è presentata con lo stesso programma di quella che a Campomorone nel 2014 ha eletto il Sindaco. Certo, non ha vinto, ma credo che l’obiettivo fosse quello di far perdere altri», esordisce polemico.
«Spesso in rete leggo interventi in difesa della Giunta che hanno come autori parenti degli amministratori stessi. La verità è che nel nostro Comune non si riesce neanche a disegnare posteggi o a cambiare gli specchi rotti posti negli incroci. E’ sempre colpa di qualcun altro: quasi sempre la Città Metropolitana e dopo giugno 2018 del Governo in carica».
E allora cosa dobbiamo aspettarci il prossimo anno? «Partirei da alcuni punti fissi: il primo punto sono le liste civiche, strumento che svilisce il senso civico e garantisce candidature a chi si vergogna anche di essere abbinato al partito politico che sostiene. E in secondo luogo la legge elettorale: mi attiverò affinché sia apportata una modifica per il voto nei paesi sotto i 15.000 abitanti».
Infine parliamo della possibile fusione tra Campomorone e Ceranesi: «Secondo me è ormai una necessità. Comuni leggermente più grandi potrebbero avere più risorse e meno burocrazia nella gestione del territorio confinante. I cittadini, però, dovrebbero avere più fiducia in loro stessi, nel potere rappresentato dal voto, nell’essere i veri rappresentanti e non persone tagliate fuori dalle organizzazioni politiche. Le politiche attuate negli ultimi anni hanno portato solo a due cose: impoverimento e bassa partecipazione al voto».
E chiude con un appello: «Torniamo a votare e a far risorgere i nostri Comuni: il primo cambiamento sarà partecipare sia come candidati che come elettori. Il Movimento 5 Stelle è un luogo per tutti: attendiamo i cittadini per continuare il lavoro cominciato».
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