Progetto Ri-generazione: a Serra Riccò si impara come recuperare un computer e com’è fatto il mondo digitale

Conoscere i social network e la realtà digitale che fanno sempre più parte della quotidianità per i ragazzi. Progetto Ri-generazione, al terzo anno con i laboratori di recupero dispositivi elettronici per ragazzi, incontra le famiglie

È partito ieri pomeriggio il nuovo ciclo di incontri del Progetto Ri-generazione, una realtà attiva sul territorio dell’Alta Val Polcevera da alcuni anni. Abbiamo incontrato Sarah Battiato e Francesco Piccardo che ci hanno spiegato di cosa si tratta.

«Siamo operatori di due diverse cooperative sociali, Cisef e Agorà, che collaborano con i Comuni di Serra Riccò, Sant’Olcese e Mignanego e con l’Istituto Comprensivo Serra Riccò con lo scopo di favorire il benessere dei ragazzi e il contrasto della dispersione scolastica creando delle attività che possano aiutare i più giovani sia a livello di orientamento nella scelta del percorso di studi che nella proposta di nuove possibilità di socializzazione.

Questo progetto è nato tre anni fa grazie alla Compagnia di San Paolo: abbiamo risposto a un bando che abbiamo vinto e per il quale ci è stato erogato un contributo per fornire queste attività gratuitamente alla cittadinanza, rivolgendoci ai ragazzi dagli 11 ai 14 anni che risiedono in questi territori. Quest’anno il progetto è stato riproposto grazie al sostegno economico dell’8×1000 della Chiesa Valdese.

Non è un vero e proprio corso, bensì un laboratorio in cui i ragazzi sperimentano tutta una serie di attività per rigenerare dei computer dismessi, e quindi di fatto riportano in vita dei rifiuti. I computer recuperati vengono poi donati ad associazioni o enti o comunque realtà sociali sul territorio che ne possono avere bisogno».

Francesco ci ha poi raccontato più nello specifico come è articolato il progetto: «I sette laboratori in cui si articola il progetto sono guidati da docenti dell’istituto IPSSIA Odero e da esperti della Scuola di robotica e anche da ragazzi più grandi in alternanza scuola/lavoro, che insegnano la pratica dell’hardware e del software, come si montano e smontano i computer, come si programma un gioco e come si può fare un’attività di robotica creativa con gli scarti elettronici.

Tutto questo avviene in una struttura che si trova a Rivarolo in Via Vezzani e che è gestita da una terza cooperativa, Il Rastrello, che gestisce un impianto per la raccolta e il recupero del materiale RAEE (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche): in questo centro i rifiuti vengono suddivisi per tipologia e le parti che possono essere ritrasformate in un bene come un pc vengono poi immessi di nuovo nel circuito commerciale, con una seconda vita. I computer che recuperiamo in questo progetto specifico sono poi donati alla comunità dell’Alta Val Polcevera, ma la struttura si sostiene anche il recupero e la rivendita di questi materiali».

L’impianto di Via Vezzani, come ci ha raccontato Sarah, è tra l’altro l’unico a Genova da cui un rifiuto può tornare a essere considerato un bene dopo il lavoro della cooperativa come bene, un elemento importantissimo in termini di economia circolare e di recupero di componenti e dispositivi elettronici che sono fatti anche di metalli preziosi e altre risorse disponibili in quantità limitate sul pianeta.

A fianco del percorso con i ragazzi, le cooperative che portano avanti il progetto vogliono inaugurare anche un ciclo di iniziative rivolte alle famiglie e alle figure educative che sono a contatto con i più giovani.

«Proprio perché il nostro obiettivo primario è incidere positivamente sul benessere dei ragazzi su questo territorio, ci rendiamo conto che c’è anche un bisogno di un supporto a chi ha il dedicato ruolo di accompagnare i più giovani in una fase molto delicata della vita. Proponiamo quindi un ciclo di tre incontri, un sabato al mese a partire dal 13 ottobre. Durante “Guida alla sopravvivenza nella famiglia digitale” interverrà un nostro collega che è psicologo e counselor e ha a che fare con i giovanissimi tutti i giorni, e che quindi approfondirà il tema dei nativi digitali e del loro rapporto con i social media. Vogliamo creare uno spazio di dialogo, più che un momento didattico, per comprendere e conoscere i rischi di questi strumenti ma anche per capire le opportunità insite in questa realtà, quindi entrare nella questione dal punto di vista dei ragazzi e fornire a genitori ed educatori degli spunti da chi in questo ambito lavora quotidianamente e ha notato comportamenti ricorrenti».

Gli incontri si terranno quindi il 13 ottobre, il 10 novembre e il 15 dicembre dalle 9:30 alle 12:30 presso l’atrio della Biblioteca E. Firpo di Serra Riccò (Via Medicina 20, frazione di Pedemonte), sono gratuiti e aperti a tutti coloro che vogliono capire un po’ di più questo mondo digitale in cui i ragazzi sono immersi fin da giovanissimi.

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