Continuano i problemi di traffico fuori controllo: prima ancora delle sette di venerdì mattina un mezzo pesante ha imboccato la strada di Borzoli, creando problemi per diverse ore. Ma al di là dei mezzi pesanti, basta provare a immettersi in coda verso il casello autostradale di Genova Bolzaneto e darsi un’occhiata intorno per capire una delle cause principali degli ingorghi che sperimentiamo tutti quotidianamente: il rapporto automobili private in strada / passeggeri a bordo.
Quanti di noi, infatti, mettono in strada un’auto vuota, con un relativo spreco di spazio stradale? Eppure, il problema delle nostre vie urbane e dell’accesso autostradale è proprio questo: c’è una cubatura molto scarsa, che viene riempita in maniera “sbagliata” da troppe auto, per le persone che queste trasportano. Una soluzione può essere la condivisione dell’automobile tra più persone, in modo da ridurre le vetture semivuote e dare un poco di respiro alle strade. Ciò si può fare “vecchia maniera”, ossia mettendosi d’accordo privatamente tra amici, vicini di casa o colleghi, oppure ricorrendo alle nuove tecnologie per trovare e offrire passaggi a perfetti sconosciuti: è quello che permette di fare il car pooling. Fin dai primi giorni il Sindaco di Genova ha parlato di questa opportunità, ma di cosa si tratta realmente?
Tra le varie soluzione di condivisione di un viaggio in automobile, il car pooling prevede che non ci sia un guadagno per il conducente, che è anche il proprietario o il responsabile dell’auto in questione, ma che i vari partecipanti dividano i costi del viaggio (carburante e/o pedaggi), realizzando un trasporto di cortesia. In parole povere: persone che devono fare lo stesso tragitto, che si conoscano o meno, condividono l’auto e i costi. Il servizio più famoso in Italia di questo genere è sicuramente Blablacar, che è usato però su viaggi lunghi, tendenzialmente.
Per il servizio di mobilità urbana, invece, presentiamo qui due servizi disponibili per il territorio genovese: Jojob e Genova Carpooling.
Il logo dell’iniziativa #ColleghiAmoGenova lanciata da JojobIl primo è un servizio nazionale offerto da una start-up dell’I3p (Incubatore Imprese Innovative del Politecnico di Torino) e pensato prima di tutto per le aziende e i loro dipendenti.
Ogni impresa che decide di aderire a Jojob riceve un codice specifico che i dipendenti al momento della registrazione possono inserire per trovare colleghi con cui condividere il viaggio verso e dal posto di lavoro. Per Genova, in risposta alla richiesta del Sindaco Bucci, lanciando ColleghiAmoGenova: sono stati creati dei codici legati ai quartieri, per raggiungere un pubblico più ampio.
Per utilizzare Jojob è necessario scaricare l’app e completare la registrazione, quindi inserire informazioni sugli orari per cui si cerca o si offre un passaggio.
I codici delle zone di destinazione:
Voltri: COLLEGHIAMO1 Porto Antico/Darsena: COLLEGHIAMO6 Sestri Ponente: COLLEGHIAMO2 Piazza Dante/Via XX Settembre: COLLEGHIAMO7 Campi: COLLEGHIAMO3 Brignole/Marassi: COLLEGHIAMO8 Bolzaneto: COLLEGHIAMO4 Molassana: COLLEGHIAMO9 Sampierdarena WTC: COLLEGHIAMO5 San Martino: COLLEGHIAMO10
Jojob è un’app attiva da tempo e per ora offre un servizio più strutturato, basato su orari regolari e continuativi, anche se è possibile inserire diversi percorsi su uno stesso profilo.
L’homepage di Genova Carpooling
L’altro servizio, Genova Carpooling, è nato proprio in Val Polcevera da un’azienda situata a Pontedecimo, Dot Next, alla fine di agosto specificamente per le necessità dei cittadini genovesi e polceveraschi. Lo scopo non è il lucro, bensì togliere quante più auto con un solo passeggero dalle strade della vallata. Questa opzione è offerta attraverso un sito web e richiede di registrarsi espressamente con un profilo Facebook.
Questo, ci ha detto uno dei due fondatori della società, Michele Ferraro, è anche una scelta per superare uno dei grossi ostacoli alla diffusione di questo genere di servizi: la diffidenza dei potenziali utenti. «Abbiamo pensato che l’utilizzo di Facebook può semplificare la verifica di un potenziale guidatore o passeggero. Visto che è un servizio pensato per mettere in comunicazione persone che abitano nello stesso territorio e che almeno di vista magari si conoscono, visualizzare un profilo social e riscontrare delle amicizie in comune può aiutare ad accettare l’accordo in maniera più serena. Abbiamo anche creato i percorsi “rosa”, per le utenti che preferiscono interagire solo con altre donne per ragioni di sicurezza».
Michele sperimenta quotidianamente il traffico polceverasco per raggiungere il suo posto di lavoro a Pontedecimo: resosi conto del peggioramento della viabilità dalla caduta del ponte, ha pensato di sviluppare questo sito.
«Sia chiaro, io penso che la soluzione migliore sia il servizio pubblico, e spero che quanto prima il nostro sito web (che non genera alcun guadagno, non è a scopo di lucro) sia reso inutile, ma con la diminuzione dei treni che arrivano fino in centro città e i tanti disservizi di autobus e metropolitana, è difficile credere che ci sarà a breve un calo nell’utilizzo dei mezzi privati. Quello che possiamo fare perciò è ridurre almeno le auto che “sprecano spazio”, quelle vetture con un solo passeggero, ottimizzando l’’utilizzo della rete stradale. L’ideale sarebbe raggiungere 3.000 utenti da tutta Genova, sarebbe un respiro importante per le nostre vie».
In meno di un mese Genova Carpooling ha raggiunto quasi 400 utenti registrati, grazie anche ad alcuni passaggi stampa, ma è chiaro che ancora non basta.
Servizi come questo e come Jojob si riveleranno sicuramente utili anche quando la Val Polcevera dovrà affrontare un nuovo peggioramento del traffico, a causa dei lavori del Terzo Valico: con la chiusura del primo tratto di SP4 (la “strada di Santa Marta”) nel Comune di Ceranesi – lavori che erano programmati per metà ottobre e che, per quanto rinviati, in futuro avranno forti ripercussioni sulla viabilità per Ceranesi, Campomorone, Mignanego e Pontedecimo.
Non si conoscono ancora le date di avvio dei lavori, ma cominciare a prendere confidenza con queste opportunità per ridurre le auto in coda potrebbe alla lunga diventare una buona abitudine per non congestionare oltremodo le strade della valle.
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