
Il #trendtopic del 2019 in Alta Val Polcevera sarà sicuramente la raccolta differenziata, su questo non ci sono dubbi.
I Cinque Comuni sono prossimi ai sei mesi dall’entrata in vigore dell’obbligo di separare i rifiuti con raccolta del secco residuo porta a porta e nei mesi di campagna elettorale hanno evidenziato tutti e cinque come i dati sulla differenziata siano in netto miglioramento rispetto ai dati dell’ultimo report dei Comuni ricicloni pubblicato da Legambiente.
Nonostante i dati positivi, però, si rileva anche una certa resistenza in alcune sacche di cittadini ad adattarsi al nuovo sistema. Le cause sono da ricercare nella difficoltà ad accettare i cambiamenti, ma anche in diversi disservizi riscontrati su tutto il territorio dell’Alta Valle, che con il caldo estivo sono diventati più evidenti. Molti cittadini da giugno a questa parte si sono lamentati che uno o due ritiri settimanali per l’umido dai cassonetti stradali sono insufficienti e causano cattivi odori, attirando topi e gabbiani, e anche alcune attività commerciali e di ristorazione denotano come sarebbero necessari più passaggi per riuscire a gestire la raccolta in maniera ottimale.
Oltre a questo, alcuni hanno provato a usare la Clean app per segnalare problemi e discariche abusive, ma si sono sentiti rispondere “segnalazione risolta” senza che all’atto pratico fosse cambiato niente. Fotografie di bidoni straripanti e conferimenti errati sono talmente frequenti nei gruppi dedicati al territorio sui social network che ogni tanto gli utenti si domandano se siano diventati pagine monotematiche, con un po’ di ironia dolceamara.
In ogni caso, disservizi e possibili migliorie non esonerano dal cercare di praticare al meglio la raccolta differenziata, né tantomeno a usufruire dei bidoni verdi dell’indifferenziato ancora presenti sul territorio del Comune di Genova per scaricare in maniera discriminata la propria rumenta senza seguire le regole. Migrazioni di rifiuti, vengono definite.

La situazione, peggiorata in maniera sempre più grave negli ultimi mesi, ha portato il Municipio V Valpolcevera del Comune di Genova a richiedere l’intervento di Amiu per tenere il fenomeno sotto controllo e multare i trasgressori, in accordo con gli amministratori locali di Campomorone, Ceranesi, Mignanego, Sant’Olcese e Serra Riccò.
Gli informatori ambientali dell’azienda hanno concluso la prima settimana di attività a Pontedecimo, in particolare nella zona di Via Pieve di Cadore e Via Campomorone (ma in tutte le zone limitrofe tra i Cinque Comuni e il Municipio V). Questi i dati pubblicati ieri da Amiu:- sono stati sorpresi e multati nove cittadini a conferire i rifiuti a Genova, di cui: sei residenti a Campomorone, uno a Mignanego, uno a Sant’Olcese e uno a Serra Riccò;
- dopo la prima settimana sembra che le situazioni sanzionabili siano già calate in maniera sensibile;
- anche i sacchi percepiti nelle strade coinvolte, secondo Amiu, sono già diminuiti.
Rimane forse il dubbio di quanto frequentemente la raccolta delle varie tipologie di rifiuti venga effettuata in questo specifico quartiere, almeno agli abitanti, che contrariamente a quanto segnalato dall’azienda rimarcano che sarebbero necessari più passaggi per evitare spazzatura debordante dai cassonetti.
Nelle fotografie postate sui social network si vedono spesso materassi, che in ogni caso non andrebbero gettati via nei bidoni pubblici, e altri rifiuti ingombranti per cui per altro si può concordare un ritiro gratuito a casa – piano strada – mettendosi in contatto con Amiu.
Le attività di presidio, segnala intanto l’azienda, saranno riprogrammate in base all’andamento della situazione in concerto con i Comuni dell’Alta Val Polcevera interessati.