Dopo la riunione di mercoledì 26 febbraio, cerchiamo di fare luce sulla situazione attuale della SP4, dopo aver raggiunto telefonicamente Angelo Valcarenghi, incaricato dal Comune di Campomorone a seguire la questione (oltre a ricoprire l’incarico di consigliere eletto di minoranza nel Comune di Ceranesi).
Le note positive: è stato confermato l’impegno degli enti locali a collaborare e a trovare di concerto una quadratura per i lavori da fare, impegno che dovrà essere confermato quanto prima con una nuova variazione al piano dei lavori e dell’impegno di spesa da parte di Regione Liguria e RFI. Di fronte a un lavoro stimato 2.8 milioni di euro, al momento sul piatto sono stati messi rispettivamente:
- 250.000 euro dal Comune di Ceranesi;
- 450.000 euro dal Comune di Genova;
- 1.5 milioni di euro da parte del Comune di Campomorone.
Ceranesi e Genova di fatto confermano l’impegno economico che già volevano assumersi a settembre 2019, rinunciando a opere accessorie già finanziate (rispettivamente, i lavori di allargamento e messa in sicurezza della ex Guidovia per Ceranesi, e l’allargamento della curva all’inizio di Via San Benedetto di Cesino per Genova). La novità è l’inserimento di Campomorone, che destinerà al lavoro sulla sponda opposta del torrente Verde il denaro destinato al parcheggio interrato in Piazza Marconi, un progetto che non ha mai convinto cittadini e operatori economici del territorio. Tutti i lavori messi in discussione di fatto sarebbero in ogni caso irrealizzabili prima del ripristino della SP4, per mancanza di una viabilità alternativa per i cittadini della Val Verde.
Un ulteriore contributo dovrebbe arrivare da Cociv, che dovrebbe spostare su questo cantiere i fondi già stanziati per i lavori a monte del punto dove è crollata la strada.
Qui però terminano le buone notizie. Innanzitutto, sommando le somme messe a disposizione dai tre comuni, la somma si ferma a 2.2 milioni. Mancano quindi all’appello circa 600.000 euro, non considerando il contributo di Cociv (che tuttavia dovrebbe fermarsi a una cifra molto più bassa di quella necessaria). Le nostre fonti confermano che l’ammanco dovrebbe essere coperto da Città Metropolitana con un ribasso d’asta (sarà necessario un ribasso pari al 22%, circa, per far quadrare i conti), il che però porta altre domande sulla qualità dei lavori che verranno svolti.
L’altro punto che lascia dubbi sul tavolo è l’attuale mancanza di un progetto esecutivo che definisca una volta per tutte costi e tempistiche effettivi. I cittadini dovrebbero sapere che ai tempi di cantiere stimati si devono aggiungere le tempistiche per approvare la variante delle opere collegate e per la gara di assegnazione dei lavori sul pezzo franato (augurandosi che non vi siano ricorsi). Insomma, sarebbe importante specificare che il timer per i due anni per ora messi in conto è ancora lontano dall’avvio.Non è chiaro inoltre se questi due anni sono il tempo previsto per l’opera complessiva sulla SP4, per la quale prima della chiusura per fragilità strutturale a fine 2018 erano stimati invece tre anni di cantiere. I lavori a opera di Cociv sono ripresi da quest’estate, e il portale del Terzo Valico mostra un lavoro di cordoli a sbalzo sul tratto tra il bivio per Lavaggi e il tratto di strada crollata, ma non si conosce la tempistica per la conclusione dei lavori. Rimarrebbero poi i lavori sul cosiddetto lotto 1 (tra l’ex Mulino Moisello e il bivio di Lavaggi stesso) e soprattutto quelli sul lotto 3, ossia la porzione di SP4 tra la frazione di Santa Marta e lo sdoppiamento di Via Pieve di Cadore sul territorio di Genova.
Quest’ultimo tratto in particolare è messo in pericolo da una frana pendente che sta facendo penare non poco gli abitanti di Santa Marta da mesi, poiché minaccia la loro unica via di collegamento carrabile percorribile da mezzi di soccorso. L’altra strada di accesso alla frazione, Via Marseno, è una comunale molto precaria sia per la normale dimensione della carreggiata sia per lo stato in cui si riduce con la pioggia: da mezzogiorno circa, per esempio, è interrotta da un’altra frana alle spalle dei capannoni adiacenti al supermercato. I lavori sono stati sospesi verso le 17:00 e si conta di riaprire la strada domani, sempre che la situazione non si aggravi.
Altro passaggio fondamentale sarà la presenza nella variante delle opere del via libera a Campomorone a impiegare la somma residua del finanziamento previsto per il parcheggio di Piazza Marconi (3 milioni di euro) per nuovi interventi sul territorio decisi dal Comune. Si tratta di una condizione sine qua non, stando all’impegnativa pubblicata dall’Ente locale, da cui dipende la disponibilità del milione e mezzo per la SP4.
Nel frattempo si attende che il consiglio regionale discuta le mozioni presentate da diverse forze politiche a sostegno dei commercianti di Ceranesi, in primis quelli di Santa Marta, per le gravi difficoltà economiche che stanno affrontando.
Il consigliere di minoranza Gerardo Altosole ricorda anche che con il Fondo Manutenzione Stradale del Ministero dei Trasporti sono stati stanziati per la Città Metropolitana di Genova 13.26 milioni di euro, e si domanda come mai non sia stata destinata neanche una piccola percentuale di questa somma al cantiere sulla SP 4, o se comunque almeno parte di queste risorse verrà o meno allocata per le necessità del territorio di Ceranesi, necessità che sono evidenti su tutte le strade provinciali che lo attraversano.
Abbiamo cercato di raggiungere la Sindaca di Ceranesi Emanuela Molinari per un commento, senza successo.
Errata corrige: abbiamo supposto erroneamente che fosse al lavoro la squadra Intercomunale Valverde della Protezione Civile, ma ci segnalano che nessun organo di Protezione Civile è o interverrà su quel sito se non espressamente richiesto dal Sindaco di Ceranesi o dalla Regione Liguria.