Scomparso alle Capanne di Marcarolo, l’appello di amici e familiari

Il cercatore di funghi pegliese Saverio Tagliafierro è scomparso sabato 3 novembre alle Capanne. A oggi non si sono trovate tracce. La rabbia degli amici per gli intoppi burocratici nelle ricerche

Il Corriere delle Valli riceve e condivide la richiesta degli amici e parenti di Saverio Tagliafierro, di cui si sono perse le tracce da sabato 3 novembre intorno alle ore 12, quando non ha fatto ritorno alla sua automobile, dove aveva appuntamento con un amico dopo una mattinata trascorsa alle Capanne di Marcarolo in cerca di funghi.

I soccorsi sono partiti verso le 14 di sabato, ma in cinque giorni non si sono trovate tracce. I familiari e gli amici vivono ore di ansia, anche per le particolarità del caso: il cestino di funghi di Saverio è stato trovato a circa 200 metri dalla sua autovettura, a una distanza ancora più scarsa è stato rinvenuto il suo bastone da passeggio, accuratamente intarsiato e personalizzato, due elementi che non avrebbero ragione di trovarsi lì, se si trattasse dell’ennesimo caso di un fungaiolo distratto che si è perso sbagliando sentiero.

Saverio sembra essersi volatilizzato nel nulla, una situazione molto preoccupante anche visto il maltempo dell’ultima settimana. Più passa il tempo e più le tracce, se esistono, rischiano di sparire prima che le forze in campo per le ricerche (Carabinieri, vari gruppi di volontari, i Vigili del fuoco, i volontari della protezione civile e dell’Aib, il personale del Soccorso alpino e le unità cinofile) le trovino.

Chiediamo con questa lettera di portare in evidenza pubblica questo dolore ed angoscia che ci affligge in tutti questi lunghi giorni senza nessuna risposta né nessun passo in avanti. Questo appello lo stiamo facendo con il cuore. Le ricerche stanno continuando e ringraziamo tutte le persone che sono intervenute e che stanno ancora cercando, ma forse con una maggiore visibilità pubblica speriamo di mettere la parola fine a questo stato di incertezza per tutti quanti, specialmente per i famigliari.

Come gli amici di Saverio ricordano, il territorio in questione è una terra di confine: amministrativamente le Capanne di Marcarolo sono parte del Comune di Bosio, e quindi del Piemonte, eppure sono “liguri”, come tutti i frequentatori di Praglia le intendono, vicinissime al Comune di Ceranesi. Un confine che, a causa delle diverse responsabilità burocratiche e amministrative, è un po’ una terra di nessuno. Anche per la situazione dell’allevamento di asini chiuso nei giorni scorsi per i diversi animali morti questa ambiguità può aver avuto gioco nei ritardi sull’intervento, forse per stabilire quale azienda sanitaria regionale dovesse intervenire (alla fine i compiti sono stati divisi).

Ambiguità che fa rabbia a chi attende notizie di Saverio. Ci scrive Alessandro: «La cosa assurda che ho scoperto da poco è che la Protezione civile della Liguria, nello specifico Genova, non è stata nemmeno allertata… immagino per la burocrazia, che sicuramente serve per dare direttive e procedure, ma in questi casi a 2 passi da Genova, considerando che la zona la conoscono meglio molti genovesi che i piemontesi, sembra assurdo… Specialmente far arrivare i cani da Torino con quasi 3 ore di viaggio, anche a causa della nebbia! Una situazione fastidiosa, visto che comunque Saverio è un cittadino genovese e risiede a Pegli».

Intanto, questa mattina durante la seduta della III Commissione (Attività produttive, cultura, formazione e lavoro) presieduta da Andrea Costa (Liguria Popolare- Noi con l’Italia) di Regione Liguria si sono svolte le audizioni sulla Proposta di legge 179 presentata da Angelo Vaccarezza e Claudio Muzio, e sottoscritta da Andrea Costa, per introdurre l’uso delle pettorine rifrangenti per i cercatori di funghi in modo da renderli più visibili nel bosco e facilitare le ricerche in caso di sparizione.

Ci chiediamo se oltre al giubbino arancione non si potrebbe valutare l’obbligo di dotarsi anche di un segnalatore GPS o di un dispositivo ARVA, come quelli che vengono usati dagli sciatori che si spingono sulla neve fresca o fuori pista per essere trovati più facilmente se sepolti da una valanga. Anche nel caso dei fungaioli liguri si potrebbero facilitare le ricerche. 

Nel frattempo ci auguriamo che Saverio possa fare al più presto ritorno ai suoi affetti e alla sua vita normale. Chi avesse notizie può scrivere a info@ilcorrieredellevalli.it, sarà nostra cura trasmettere le informazioni agli amici e ai familiari.

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