A una settimana dal rientro sui banchi di scuola, sono state comunicate dal Comune di Genova le disposizioni per le navette promesse durante il consiglio regionale e comunale di martedì 4 settembre, al fine di semplificare il più possibile la viabilità e gli spostamenti per gli studenti e le famiglie della Val Polcevera.
Dopo le misure specifiche per gli studenti della zona rossa (102 tra bambini e ragazzi di tutti gli ordini scolastici, per i quali è stato attivato un servizio specifico di trasporto scuolabus/taxi che li porterà dal nuovo domicilio all’istituto scolastico frequentato, andata e ritorno), ATP e il Comune di Genova hanno annunciato l’introduzione delle navette per gli studenti delle scuole superiori del capoluogo che vivono nell’entroterra polceverasco.Si parla di 2.000 ragazzi, considerando anche gli enti di formazione professionale, che devono raggiungere le zone di Sampierdarena e Cornigliano. Le misure intraprese, dopo un primo comunicato che parlava di navette che avrebbero integrato le ordinarie linee ATP sul territorio, hanno però creato qualche dubbio: qui la mappa e la “spiegazione” delle diverse navette sul sito del Comune di Genova.
La sensazione immediata che si ha leggendo queste informazioni è che sia stato tenuto poco in conto il territorio dei Comuni dell’Alta Val Polcevera, che sono costituiti da tante frazioni più o meno popolate, e che buona parte degli studenti che dovrebbero trarre beneficio da questa introduzione in realtà saranno comunque obbligati a prendere un mezzo privato o un autobus della normale linea ATP (pagando il biglietto).
Sarà il caso di molti ragazzi di Ceranesi e Campomorone, per esempio, la cui navetta coprirà il tratto dal Ponte della Ferriera alla stazione ferroviaria di Genova Pontedecimo, quindi per i ragazzi residenti a San Martino di Paravanico o di Langasco sarà comunque necessaria la normale linea H, che rimane a pagamento. La situazione è analoga in tutti i Comuni dell’Alta Val Polcevera: chi usufruisce già normalmente della linea Casanova – Torrazza – Sant’Olcese dovrà raggiungere il capolinea per usufruire della navetta, stessa situazione per i residenti di Paveto o Fumeri di Mignanego, o gli studenti di Valleregia a Serra Riccò.
Abbiamo contattato telefonicamente Alberto Garoscio, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Campomorone, per avere più informazioni in merito: «Siamo rimasti sorpresi anche noi in Comune leggendo gli orari, perché è evidente che si creano delle disparità tra gli studenti che abitano nei centri abitati più grandi e centrali dei Cinque Comuni e quelli che risiedono invece nelle frazioni. Mercoledì 12 il Sindaco Guidi parteciperà a una riunione in Regione sulle politiche scolastiche con gli Assessori Ilaria Cavo e Giovanni Berrino per chiedere delucidazioni in merito».
Alla domanda se questa introduzioni di navette non abbia un po’ evidenziato il bisogno di mezzi pubblici aggiuntivi, l’Assessore ci ha risposto che per lui ogni mezzo pubblico in più non è un male.
«Con l’emergenza per la viabilità che la Val Polcevera sta vivendo, ogni autobus che può alleggerire il traffico verso il centro città è un beneficio, ma sappiamo anche che questo servizio aggiuntivo è stato possibile solo con i finanziamenti del Miur. Da anni raccogliamo segnalazioni di cittadini che chiedono un potenziamento delle linee e delel corse, in particolare per garantire una copertura agli orari flessibili delle scuole, ma data la situazione economica dell’azienda di trasporto che serve la nostra zona, quando si riesce ad aggiungere una corsa in più è perché il Comune è in grado di sostenere i costi del servizio aggiuntivo».
Una situazione confermata da Enzo Sivori, Presidente di ATP: «Le corse aggiuntive sono state decise dal Miur sulla base del finanziamento stanziato per coprire l’emergenza del Ponte Morandi, è chiaro che se si apriranno altre possibilità non dipende da noi. Il servizio aggiuntivo ha dei costi che ATP da sola non è in grado di sostenere. Se verranno investiti altri soldi in questa offerta, le navette per gli studenti potranno coprire le linee coinvole in modo più capillare».
Al momento il Miur ha reso disponibili 2,8 milioni di euro per il servizio di mobilità degli studenti della Val Polcevera.
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