Vigili del fuoco alla manifestazione di lunedì 27 gennaio. Dopo il presidio di USB che si è tenuto la scorsa settimana, un nuovo appuntamento in ricordo del Vigile del Fuoco Giorgio Lorefice, morto durante un intervento nel 2005 sul territorio di Serra Riccò e rapidamente divenuto simbolo dei disagi e delle mancate promesse fatte al Corpo dei VVF negli anni.
La polemica si è scatenata nelle settimane precedenti alla notizia di un ricorso da parte una delle parti in causa per i risarcimenti alla sentenza di primo grado (1.200.000€, una parte per la famiglia Lorefice e l’altra per i pompieri rimasti feriti nello stesso episodio). L’avvocato dell’assicurazione coinvolta sostiene infatti che ci sarebbe stata una responsabilità dei VVF: addirittura, sarebbe stata colpa di Lorefice se la sua squadra non si allontanò per tempo del serbatoio di GPL in fiamme, contribuendo a causare l’esplosione.
Una tesi che ha ovviamente ravvivato forti proteste non solo da parte dei VVF genovesi e dei familiari della vittima, che conoscevano la persona e il suo impegno, ma anche dei sindacati e dei responsabili del Corpo Nazionale.
Fabio Dattilo ha dichiarato una settimana fa che un discorso del genere «è irrispettoso per il lavoro degli oltre trentamila vigili del fuoco italiani che tutti i giorni affrontano pericoli per salvaguardare la vita delle persone e i loro beni e che per compiere il proprio dovere si avvicinano alle fiamme com’è necessario per spegnerle, senza allontanarsi come li inviterebbe a fare chi ricorre contro la sentenza di primo grado».
Dattilo ha ricordato anche che Lorefice fu insignito di una Medaglia d’oro al Valor Civile dall’allora Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, che a soli due mesi dai fatti consegnò il riconoscimento con queste motivazioni: “Capo Squadra dei Vigili del Fuoco Giorgio Lorefice – alla memoria – nel corso di un intervento per lo spegnimento dell’incendio scaturito durante il travaso di gas petrolio liquefatto (GPL) da un’autocisterna ad un serbatoio seminterrato, resosi conto dell’imminente deflagrazione del mezzo avvolto dalle fiamme, faceva allontanare tempestivamente i civili, i componenti delle Forze dell’Ordine ed i colleghi presenti e si attivava, con eroico e cosciente rischio personale, nella difficile opera di raffreddamento della massa incandescente. Fulgido esempio di elette virtù civiche, di generoso spirito di abnegazione ed altissimo senso del dovere, spinti fino all’estremo sacrificio”.Queste parole fanno intuire quanto possa essere suonata stridente l’accusa a Lorefice di aver messo se stesso e altri in pericolo ingiustificatamente.
Se è vero che gli avvocati e le assicurazioni fanno il loro mestiere nel ricorrere contro la sentenza emessa, d’altro canto rimane insostenibile la situazione dei vigili del fuoco, chiamati eroi e applauditi come tali, ma poi lasciati senza una copertura assicurativa pubblica e a battagliare in tribunale con le assicurazioni private.
Per questo motivo i Consigli comunali di Sant’Olcese e di Serra Riccò si riuniscono, congiuntamente con i Consiglieri comunali dei medesimi Comuni in carica il 26 gennaio 2005 (giorno in cui il Caposquadra dei Vigili del Fuoco Giorgio Lorefice perse la vita), per firmare pubblicamente un Ordine del Giorno in sua memoria ed in difesa di tutti i Vigili del Fuoco, dopo gli sviluppi legati al ricorso di HDI assicurazioni che sta bloccando il risarcimento alla famiglia.
L’appuntamento è per sabato 8 febbraio, 2020 alle ore 10 presso l’Auditorium del Parco storico di Villa Serra di Comago, via Carlo Levi 2, Sant’Olcese (GE). I Sindaci Armando Sanna e Angela Negri invitano i cittadini, i Vigili del Fuoco, le Istituzioni, le Associazioni e gli Organi di stampa a partecipare a questo importante momento di riflessione.